Tra i vari record vantati dalla provincia di Siena, c’è quello di essere la provincia italiana con il maggior numero di siti UNESCO.
L’Italia è il paese con più siti UNESCO al mondo: sono ben 58. Di questi straordinari luoghi, ben otto meraviglie dell’arte e della cultura sono in Toscana.
Sono stati dichiarati Patrimonio mondiale dell’Umanità, il centro storico di Firenze, nel 1982, Piazza dei Miracoli a Pisa nel 1987, le ville e i giardini Medicei nel 2013, Montecatini con i suoi stabilimenti termali liberty nel 2021.
Il resto dei siti Unesco toscani, si trovano in provincia di Siena.
Il centro storico di San Gimignano
Sito UNESCO dal 1990 è conosciuta in tutto il mondo come “la città delle belle torri” per le sue 13 torri medievali, rimaste intatte, dalle 72 costruite. Il centro storico di San Gimignano, è una testimonianza straordinaria del Medioevo poiché racchiude, all’interno di un’area limitata, tutte le strutture tipiche della vita urbana: piazze e strade, case e palazzi, pozzi e fonti. Un sito culturale di valore eccezionale, per la sua omogeneità architettonica e la sua originale disposizione urbana che ha preservato la sua autenticità grazie alla rigida applicazione dei principi del restauro.
Il centro Storico di Siena
Sito UNESCO dal 1995, è oggi, quasi del tutto identico a come appariva nel Trecento.
Per questo motivo, la visita nella città del Palio è una immersione totale nel Medioevo, grazie ad un patrimonio architettonico interamente conservato.
Dentro le mura, lunghe sette chilometri, case-torri, palazzi, chiese e altre strutture religiose, fontane, strade e spazi verdi, svolgono ancora le loro funzioni, per gli abitanti di oggi. Attraverso i secoli la città ha mantenuto il suo aspetto gotico acquisito tra il 12° e il 15 ° secolo. La caratteristica architettonica dominante è l’utilizzo dell’arco senese. Fu portato a Siena dall’oriente durante le Crociate, è rimasto fino al Rinascimento.
Siena è un raro esempio di città medievale di grandi dimensioni, per il suo stato di conservazione e di autenticità storica. Questo si deve all’essere rimasta fuori dalle aree di sviluppo nazionale industriale. Poche industrie hanno mantenuto basso il numero di abitanti, che è più o meno quello medievale. Questo non ha richiesto, estensioni urbane che alterassero il tessuto urbano storico.
Il centro storico di Pienza
Pienza è un piccolo borgo affacciato sullo splendido scenario della Val d’Orcia. Progettato per trasformare la città natale di Enea Silvio Piccolomini, salito al soglio papale con il nome di Pio II, Corsignano, in “città ideale” del Rinascimento.
Fu il Rossellino, allievo di Leon Battista Alberti ad occuparsi del progetto, applicando i principi dell’arte Rinascimentale. Questa nuova visione dello spazio si concretizzò nella splendida piazza trapezoidale, chiamata Piazza Pio II. Nella piazza si affacciano la Cattedrale, il Palazzo Piccolomini, il Palazzo Borgia (o Palazzo Episcopale), il Presbiterio, il Municipio ed il Palazzo Ammannati.
Pur conservando in buona parte il piano urbanistico medievale, fu costruito un nuovo asse stradale, Corso Rossellino. Serviva per collegare le due porte principali delle mura medievali, che furono anche ricostruite nello stesso periodo.
Il progetto di Pio II di sviluppare la città come la sua residenza estiva comportò la costruzione o ristrutturazione di circa 40 edifici, tra pubblici e privati. L’intervento massiccio contribuì a trasformare il borgo medievale in un esempio del Rinascimento italiano.
Pienza è il primo centro urbano costruito con concetti umanistici rinascimentali ed è stata un esempio architettonico ed urbanistico, così determinante da essere inserita nel 1996 tra le città Patrimonio dell’Umanità.
La Val d’Orcia
La Val d’Orcia si trova nell’entroterra agricolo di Siena, e comprende i centri storici e il territorio dei Comuni di Castiglione d’Orcia, Montalcino, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia.
Qui, paesaggio agricolo e pastorale città, borghi e case coloniche, la Via Francigena e abbazie, locande, santuari, ponti, ad essa collegati, sono parte del ridisegno del paesaggio rinascimentale, secondo gli ideali umanistici.
Il paesaggio della Val d’Orcia celebrato dai pittori della Scuola Senese fiorì nel periodo rinascimentale. In particolare quelli dove si vedono le persone in armonia con la natura che le circonda. Queste immagini sono diventate un’icona del Rinascimento che ha influenzato profondamente il pensiero sul paesaggio. Questo è stato determinante per l’inserimento della Val d’Orcia nel 2004 tra il Patrimonio dell’Umanità.