Sarteano è un borgo molto interessante a metà strada tra Firenze e Roma, in un paesaggio che unisce la bellezza della Val d’Orcia, con la sua natura incontaminata a quella della popolosa Val di Chiana. Il borgo ha un ricco passato, un paesaggio intorno meraviglioso e perfino sorgenti di acqua ipotermale a 24 gradi.
Il Castello di Sarteano è l’elemento principale del paesaggio architettonico del borgo. Sorge su un poderoso masso roccioso di travertino circondato da una rigogliosa vegetazione che ha contribuito in passato a renderlo inespugnabile.
Il primo documento che ne testimonia la presenza è del 1038, ma presumibilmente il Castello è stato fondato molti anni prima. In periodo altomedievale era il principale centro amministrativo per la stipula degli atti notarili di donazioni e cessioni.
Dopo l’anno mille, il castello era dominato dai Conti Manenti di Sarteano, che mantennero tale posizione fino al 1280. In seguito il Castello fu teatro di molti scontri e lotte. Durarono fino al 1379 quando il Comune di Sarteano si mise sotto il protettorato della Repubblica di Siena.
La ristrutturazione
L’aspetto attuale del castello si deve ad una totale opera di ristrutturazione ad opera dei senesi nel 1469. Pare che al progetto di rinnovamento abbiano partecipato, il noto architetto senese Lorenzo di Pietro di Giovanni di Lando detto “Il Vecchietta” (1410-1480). Ma anche Guidoccio d’Andrea e Antonio Federighi contribuirono a dare all’opera un gusto rinascimentale.
Nel 1467-1469 il mastio centrale fu dotato di una cinta muraria intervallata da due torrioni circolari. La cinta è interrotta nel punto di ingresso da un portone con ponte levatoio.
L’interno del cassero è costituito da quattro piani e un terrazzamento finale a coronamento del mastio centrale. Da qui si può ammirare un’ampia porzione del territorio circostante.
Molto interessante è la scala a chiocciola, composta da 134 gradini in travertino, che attraversa verticalmente l’edificio. Costituiva l’ultima via di fuga in caso di assedio poiché, partendo dall’alto, collegava direttamente l’ultimo piano del castello con il pianterreno conducendo in aperta campagna.
Il castello resistette a molti importanti assedi tra i quali quello ad opera di Cesare Borgia nel 1503 e quello dell’esercito spagnolo nel 1552. Nel 1556 passò sotto il dominio mediceo segnando definitivamente la fine della Repubblica di Siena. Nel 1617 Cosimo de’ Medici lo donò a Brandimarte Fanelli. I suoi discendenti lo tennero fino al 1997, anno in cui fu acquistato dall’amministrazione comunale e restaurato, salvandolo dal degrado che lo stava distruggendo.
Il parco esterno è spettacolare, con la piazza d’armi che mantiene la sua forma originale e il ponte levatoio in legno. Intorno al castello il parco composto di lecci secolari, amplifica la bellezza di questo luogo magico.