Il Santuario di Romituzzo a Poggibonsi è un antico luogo di culto che risale all’inizi del 1300. A quel tempo, il luogo fu scelto come ritiro spirituale di alcune pie donne, dette romite. Vicino all’abitazione di queste virtuose, fu costruito un tabernacolo. Tra la fine del 1300 e gli inizi del 1400, uno sconosciuto artista di Scuola Senese, vi dipinse l’immagine della Madonna col Bambino.
La leggenda della Madonna della Neve
La leggenda narra che l’immagine della Vergine di Romituzzo fosse stata trovata, nel 1300, sotto un cumulo di neve. Un contadino, passando per la strada, udì dei lamenti che provenivano da un mucchio di neve. Provò così a scavare e trovò un masso sul quale era raffigurata la Madonna. Così lo spostò sul bordo della strada, perché non fosse calpestato. Ma magicamente il masso tornò sul luogo dove era stato trovato e così in quel punto preciso, fu edificato il primo tabernacolo.
Il Santuario
La storia cominciò ad essere riportata di paese in paese e crebbe la devozione popolare verso questa immagine. Così agli inizi del 1400, fu realizzata la prima cappella in legno a protezione della Madonnina. Nel 1460, Antonio Adimari, signore del Castello di Strozzavolpe, fece costruire un oratorio con un elegante loggiato, dedicato alla Madonna della Neve. Fino a tutto il Cinquecento la chiesa fu molto frequentata, come testimoniano ancora gli oltre 5.000 ex voto appesi alle pareti della Chiesa.
Poi nel XVII secolo il Santuario di Romituzzo attraversò un periodo di decadenza che durò fino alla Seconda Guerra Mondiale, quando subì anche i bombardamenti. Ma nel 1967, tornò alla vita con la sua elezione a Parrocchia con Don Fosco Mezzedimi come parroco. Alla sua morte, Don Fosco, fece un lascito al Santuario, che consentì il completo restauro, terminato nel 2000.
La Chiesa è ad una sola navata con il tetto a capriate, alla quale si accede dal loggiato chiuso da una cancellata in ferro. Sul lato sinistro dell’edificio si erge il campanile in cotto.
All’interno del Santuario, ai due lati, due altari del 1612. Sopra all’altare maggiore è posto un affresco del XVI secolo raffigurante il Crocifisso.
Gli ex voto
Ex voto è una locuzione latina, contrazione di ex voto suscepto: “secondo la promessa fatta” che indica una formula apposta su oggetti offerti nei santuari per ringraziare il destinatario del dono (Dio, la Madonna, un santo) di aver esaudito una preghiera. Ad esempio chi aveva avuto la fortuna di recuperare la mobilità dopo una frattura ad un braccio, dopo aver chiesto questa grazia ad un santo, faceva avere al Santuario di riferimento, una statuina, un quadretto, o addirittura un braccio realizzato in legno, terracotta o cartapesta, in segno di riconoscimento per la grazia ricevuta.
All’interno del Santuario di Romituzzo, gli ex voto dominano l’interno dell’edificio. Sono circa 5000, realizzati per lo più in cartapesta e rappresentano varie parti del corpo umano. Oltre a questi, ci sono circa 90 tavolette dipinte, che narrano la storia di ogni grazia ricevuta. Sono databili dal Cinquecento all’Ottocento e rappresentano un segno tangibile della devozione dei Poggibonsesi per la Madonna di Romituzzo.
Gli ex voto sono stati catalogati e restaurati dalla Soprintendenza di Siena nel 1994 e riposti quindi al loro posto sulle pareti del Santuario.