Quella della Dama Bionda di San Fabiano è soltanto una delle numerose leggende che ancora resistono nei luoghi più antichi e caratteristici della provincia di Siena. È però una storia piuttosto nota nel paese di Monteroni d’Arbia. Gli studiosi della zona però non hanno ancora individuato se ci sia stata in passato una abitante del castello scomparsa in circostanze non chiare. Secondo lo storico Augusto Codogno sono diverse le storie di spettri associate al castello di San Fabiano. Alcuni dipendenti della tenuta hanno incontrato personalmente queste presenze o hanno ascoltato da altri le testimonianze di apparizioni avvenute nel castello e nei dintorni immediati.
La leggenda
La leggenda della Dama Bionda di San Fabiano risale agli anni Settanta. In quel periodo, pare che questa figura eterea e biancovestita sia apparsa in diverse occasioni agli ospiti del castello. Lo racconta Annalisa Coppolaro nel libro “Luoghi Arcani, Piccolo tour del mistero tra Siena e provincia” (ARA edizioni, 2020). La giornalista e scrittrice senese in quest’opera raccoglie le tante storie occulte narrate dalla voce popolare, prima che il tempo ne disperda la memoria.
Nessuno sa chi fosse esattamente la Dama Bionda. La donna misteriosa avrebbe abitato il luogo tra il Seicento e il Settecento e sarebbe scomparsa in circostanze misteriose.
La testimonianza
«La sua prima apparizione – scrive Annalisa Coppolaro – è stata riportata da una governante straniera che si trovava ospite a San Fabiano.
Nel cuore di una notte di temporale, la donna si svegliò per accudire il piccolo che piangeva spaventato dai tuoni. Rientrando nella sua camera, la donna percepì una presenza alle spalle. Si voltò e si trovò di fronte un’inconsistente figura dai lunghi capelli biondi, vestita in abiti sbiaditi e avvolta da un vapore tenue.
La figura sembrava muoversi senza toccare terra e, stando al racconto della governante, rimase sospesa a guardarla per qualche istante. La governante, stupefatta, si precipitò al piano di sotto, in salotto. Qui rimase a lungo sveglia ad arrovellarsi su chi o cosa potesse essere quella inaspettata presenza, materializzatasi come per magia davanti ai suoi occhi.
Il giorno dopo, quando la donna raccontò quanto aveva visto, la sua storia non fu presa molto sul serio. Qualcuno insinuò anche che la visione fosse dovuta a qualche bicchiere di rosso di troppo, a cui la rubiconda governante pare tendesse a indulgere per cena… Di fatto, l’indomani la governante lasciò in fretta e furia la casa e la famiglia per la quale lavorava».
Il castello
«L’architettura di San Fabiano – scrive ancora Coppolaro – ha nei secoli subito molti restauri. Forse perdendo gran parte delle sue caratteristiche originali, ma tutt’oggi rimane un luogo suggestivo. Nella torretta, che resta la parte più antica dell’edificio, talvolta qualcuno crede di scorgere una figura. La donna bionda vestita di bianco, che scruta amabilmente le dolci colline circostanti, con i loro cambi di colore al mutare delle stagioni».