La Lupa senese è uno dei simboli di Siena, che ricorda la leggenda della fondazione della città.
La leggenda narra che Romolo (ricordate Romolo e Remo, fondatori di Roma?) dopo aver ucciso il fratello Remo, decise di eliminare i nipoti, per avere il pieno accesso al potere nella città. Così i figli di Remo, Senio e Ascanio, decisero di fuggire e fatto un sacrificio ad dio Apollo, si prepararono alla partenza. Uscirono dal tempio in piena notte e il dio, fece trovare loro due cavalli per la fuga. Erano due bestie bellissime, uno bianco e l’altro nero, veloci come il vento.
Così a cavallo, i fratelli si diressero in Etruria e si fermarono dove videro tre colli. Il luogo che videro sembrò il più adatto per nascondersi dallo zio che li avrebbe fatti cercare. Gli abitanti del luogo erano contadini e pastori e seguirono volentieri l’invito dei fuggiaschi a fondare una rocca che servisse da rifugio a tutti.
Fu edificata così sul colle più alto una rocca che fu chiamata Senia, la quale divenne presto ricca e si ingrandì raccogliendo le popolazioni circostanti.
Romolo, venuto a conoscenza della cosa, mandò contro di loro Camelio e Montonio, che presero posizione edificando due fortilizi. Camelio dove oggi si trova porta Camollia, Montonio nell’attuale Val di Montone. I due guerrieri, scatenarono contro Senia un assalto dietro l’altro, razziarono armenti e raccolti, ma non riuscirono a prevalere su Aschio e Senio, che passati all’attacco, riportarono la vittoria. Camelio e Montonio, sconfitti, accetarono di federarsi con Senia e strinsero patti di alleanza con i quali gli abitanti delle tre fortezze, formarono un solo popolo.
I simboli di Siena
Un grande sacrificio agli dei, sancì qusta unione. Il popolo di Senia, sacrificò ad Apollo, i romani a Diana. Dall’Ara di Apollo, si levò un fumo nero, da quella di Diana un fumo bianco. Le due nuvole di fumo, in cielo si mescolarono, segno che gli dei gradirono questa unione. Così Siena ebbe per vessillo la balzana bianca e nera che ricorda l’unione delle due colonne di fumo ed i cavalli con cui Senio ed Ascanio giunsero da Roma. Il simbolo della città fu la lupa, come Roma, città dalla quale Siena era nata.
La lupa senese e quella capitolina
Quindi secondo la leggenda, la lupa di Siena dovrebbe essere uguale alla lupa capitolina, invece la testa della lupa senese guarda avanti, quella romana, di lato.
Nel Medioevo, periodo di massimo splendore della città, nasce una vera e propria bramosia dei senesi, “nel vantare origini romane”. Al tempo Roma era decaduta, ma i fasti dell’Impero facevano ancora sognare. La lupa disseminata in tanti punti diversi della città è un simbolo per ricordare e ricordarsi le “nobili origini capitoline”.
Dove sono le lupe?
Ce ne sono tre in ogni “terzo” della città. Siena è suddivisa in Terzi, ovvero divisioni territoriali interne tipiche di alcune città medievali. All’interno di questi rioni (Terzo di Città, Terzo di Camollia e Terzo di San Martino) sono presenti le 17 Contrade.
Disseminate per tutta Siena, ci sono colonne con la lupa posta sulla sommità, di fronte al Duomo, nella Piazza di Postierla, in Piazza del Campo e in via Banchi di Sopra.
Nel Palazzo Pubblico, c’è una lupa in bronzo di Giovanni Turino del 1430. Questa ha gli stemmi della città, delle compagnie militari e dei terzi, una particolarità che le altre non hanno. Originariamente era collocata all’esterno, su una colonna, come ancora se ne vedono molte in città. Ad esempio in piazza Duomo, ce ne sono due ai lati della scalinata.
Un’altra lupa è vicino all’Arco di San Maurizio ed è detta “la lupa di San Martino“. Anche la lupa sulla colonna di fronte a Palazzo Tolomei, ha anche un nome, si chiama Camollia. Da qui, percorrendo Via di Città, si arriva alla lupa con stemma della città che si trova in Piazza Postierla, datata 1400.
La lupa senese è stata rappresentata anche nelle tarsie marmoree del pavimento della Cattedrale ed è probabilmente una delle più antiche, datata intorno al 1300. Qui la lupa è rappresentata su sfondo rossastro ed è circondata da alcuni cerchi che rappresentavano le città alleate di Siena.
Anche nel Museo dell’Opera del Duomo, sono conservate due lupe, opere dallo scultore Giovanni Pisano.
La realtà nella leggenda
La storia, non più la leggenda, fa risalire le origini della città a un antico insediamento etrusco chiamato Sena che si trovava al confine tra i territori di Volterra, Arezzo e Chiusi. Ai tempi di Augusto fu conquistato dai romani e prese il nome di Sena Iulia. Da qui l’antico legame storico tra Roma e Siena.