La trippa finta o frittata trippata è un piatto straordinario della cucina toscana contadina.
La cucina delle frattaglie
Si sa in Toscana, si mangiano molto le frattaglie, anzi alcuni sono nostre icone, come il panino con il lampredotto, i fegatelli, i crostini neri, la trippa alla fiorentina o alla senese. Perchè la nostra è una cucina povera, fatta di piatti che nascono dalla necessità di sfamare le persone a basso costo. Si pensi alla pappa al pomodoro o alla ribollita.
Infatti, il lavoro nei campi era un lavoro duro che richiedeva un grande apporto energetico, ma purtroppo la fatica non sempre era ripagata con l’abbondanza. Da questo nasce la necessità di piatti che fossero in grado di sfamare appetiti robusti, con poca spesa. Ecco il perché delle frattaglie, dal costo basso, ma con l’apporto energetico delle proteine della carne. Naturalmente spesso cucinate con salsa di pomodoro, in modo da invogliare il consumo del pane, vero alimento base della dieta contadina.
La cucina del falso
La trippa ed il lampredotto, sono l’emblema della nostra cucina: talmente tanto, che siamo andati oltre, inventando la trippa finta. Quindi prendendo spunto da un piatto povero, ma di carne, ne facciamo un altro, ancora più povero, senza carne, realizzato con le uova che in estate abbondavano, così come i pomodori.
Così con una frittata tagliata a striscioline e una bella salsa di pomodoro, si ottiene un secondo piatto straordinario. Che oltre ad avere un invitate profumo estivo, ha pure la capacità di farti mangiare una chilata di pane per fare la scarpetta nell’abbondante sugo. Si otteneva così un pasto che riusciva a sfamare la famiglia!
Mangiare oggi i piatti antichi
E oggi? Nessuno di noi ha necessità di consumare tante calorie, ma il piatto è buonissimo e vale la pena mangiarlo ogni tanto. Sono i nostri sapori, quelli della tradizione che è bene preservare.
Comunque, come tutte le ricette presenti su questo sito, pur nel pieno rispetto della tradizione sono state tutte attualizzate adattandole all’alimentazione contemporanea dal punto di vista calorico.
Quindi basta seguire la ricetta, dove l’olio è il minimo indispensabile e ridurre ad una fetta il pane da consumare. Così potrete godere un piatto fantastico della tradizione toscana che potrete smaltire con le normali attività della vostra giornata. Inoltre se accompagnato con verdure fresche, come una bella insalata mista oppureverdure cotte come fagiolini al pomodoro, avrete un piatto unico ben bilanciato.
La trippa finta
Ingredienti
- 8 uova biologiche fresche
- 4 cucchiai di farina
- 4 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
- 1 cipollotto fresco di Certaldo tagliato a pezzettini piccoli
- 1 kg pomodori San Marzano maturi
- 1 mazzetto di basilico
- q.b. di sale
- q.b. di pepe
- q.b. di Parmigiano o Pecorino grattugiato facoltativo
Istruzioni
- In una ciotola, sbattere le uova con un pizzico di sale ed una macinata di pepe. Aggiungere la farina, facendo attenzione a sciogliere tutti i grumi.
- In una padella, scaldare 2-3 cucchiai di olio extra vergine di oliva e ad olio caldo buttare le uova sbattute, dopo un paio di minuti di cottura a fiamma vivace, girare (a salto o aiutandosi con un coperchio), far cuocere un minuto e trasferirla su un piatto.
- Nella stessa padella aggiungere 4-5 cucchiai di olio extra vergine di oliva ed il cipollotto tritato finemente (tutto, foglie comprese, se non sono secche o rovinate). Rosolare delicatamente.
- Intanto in una casseruola di acqua bollente, buttare i pomodori per alcuni secondi, recuperarli con una schiumarola e trasferirli in una ciotola con acqua e ghiaccio. Togliere la pelle (che verrà via molto semplicemente) spezzettarli grossolanamente ed aggiungerli al cipollotto, aggiustare di sale e pepe e far bollire 5/10 minuti al massimo, finché la salsa non sarà addensata.
- Intanto tagliare la frittata a listarelle (per avere l’effetto trippa!) ed unirla alla salsa di pomodoro. Far insaporire 2 minuti, aggiungere il basilico spezzato con le mani e servire accompagnata da pane toscano, abbondante, perché in questo piatto la scarpetta è obbligatoria.
- Se gradito si può spolverare con il Parmigiano o con il Pecorino grattugiato.
- Se dovesse avanzare (non mi succede mai) è buonissimo anche riscaldato il giorno dopo! Anzi, i sapori hanno avuto il tempo di amalgamarsi bene ed il piatto diventa ancora più buono!