L’erba Carlina cresce sulle pendici del Monte Amiata. Ha bellissime infiorescenze bianche ed ha diverse proprietà terapeutiche.
La leggenda di Carlo Magno
Si narra che questa pianta non ci fosse sul Monte Amiata, ma in seguito al passaggio di Carlo Magno, questa è diventata parte del paesaggio. Secondo la leggenda, Carlo Magno, andando verso Roma per essere incoronato Imperatore dal Papa, fece fermare il suo esercito in marcia a Abbadia San Salvatore. La sosta, dovuta all’entrata della peste nell’esercito, aveva fermato tutti. Decine e decine di soldati morivano ogni giorno.
Carlo Magno, vista la situazione, stava seriamente pensando di tornare indietro e di rinunciare a diventare il principe della cristianità. Una notte, addormentatosi con questi pensieri, gli apparve l’arcangelo Michele, che con la mano destra brandiva la spada e con la sinistra il gonfalone azzuro, cosparso di stelle d’oro.
L’Arcangelo disse a re che l’indomani, avrebbe dovuto salire la balza che arriva al giogo della montagna e sul crinale, scagliare una freccia nella direzione suggerita dal Signore. Nel punto dove la freccia sarebbe caduta, ci sarebbe stata una pianta dalle proprietà medicamentose. Arrostendone il fiore e facendoci un decotto, ecco che Carlo Magno, avrebbe avuto la medicina per il suo esercito. Il Re seguì alla lettera le istruzioni dell’Arcangelo, trovò la pianta che oggi chiamiamo erba Carlina e fece guarire i suoi soldati, potendo così proseguire il viaggio verso Roma e verso la sua incoronazione.
Fa parte delle leggende su Carlo Magno anche quella che lo vuole fondatore della‘Abbazia di Sant’Antimo.
In botanica
L’erba Carlina, o meglio Carlina acaulis L., è conosciuta anche con il nome di Rapagnolo o Carciofo selvatico, o come l’erba che curò dalla peste l’esercito di Carlo Magno. Secondo un’altra teoria invece il suo nome deriverebbe dalla deformazione di Cardina (da Cardus) e significherebbe “piccolo Cardo”, mentre acaule dalla morfologia della pianta: priva di caule (fusto).
E’ una pianta erbacea perenne che vive al livello del suolo e possiede grandi infiorescenze che possono arrivare ai 10 centimetri di diametro. Vive sui prati e gli alpeggi, in luoghi pietrosi e poveri.
Le proprietà
Caratteristica per la sua rosetta di foglie basali molto vicine, con al centro un grande unico capolino. La Carlina è una piantina aderente al terreno, non ha fusto, le foglie sono grandi, dure e spinose.
Si usa la radice come pianta officinale per le sue proprietà diuretiche e antiedematose. Il decotto si usa come cura per il raffreddore, mentre la tisana è utile per migliorare la digestione.
In cucina
Il centro del fiore, una volta liberato dalle spine e dalle foglie dure esterne, ha consistenza e sapore simile a quella dei cuori di carciofo. Si usa in cucina crudo, nelle insalate o cotto in sostituzione del carciofo.