I cenci, sono tra i protagonisti dolciari toscani del Carnevale.
In Italia si chiamano in mille modi diversi: “chiacchere”, “lattughe”, “crostoli”, “frappe”, “sfrappole”, “cioffe”, “gale”, oppure “maraviglie” in Sardegna. In Toscana, li chiamiamo “cenci”, sono pezzi di pasta dolce che vengono fritti in olio. Le differenze sostanziali stanno nella presenza o meno di aromi, essenze o liquori all’interno della ricetta. Oppure ricette uguali o quasi ma di forme diverse.
I cenci nell’antica Roma
I cenci nascono all’interno delle feste delle Liberalie, nell’antica Roma. Le Liberalie erano le feste in onore del dio della fecondità e dei Vizi Liber Pater, che avevano sostituito i Baccanali, considerati troppo sfrenati. In occasione delle Liberalie, venivano distribuiti per strada alla popolazione le “frictilia“, dei pezzi pasta fritta, presumibilmente gli antenati dei cenci. Questi pezzi di pasta, velocissimi da cuocere erano adattissimi per farne grandi quantità, in modo che tutti potessero goderne.
Il Carnevale
Quando il Cristianesimo, divenne la religione di Roma, le festività pagane vennero abolite. Ma la voglia di festeggiare fu incanalata nel Carnevale. Anche il nome viene da carnem vale, cioè salutare la carne, dato che nel periodo della Quaresima, non si poteva mangiare, per non indulgere nel peccato di gola. Quindi i dolci fritti del Carnevale, non sono altro che un inno al benessere e all’abbondanza che precede la Quaresima.
I cenci sono arrivati fino a noi arricchendosi di zucchero. Infatti quasi sicuramente le frictilia erano neutre, o addolcite con il miele. Per il resto, con gli ingredienti pressoché invariati, sono giunti fino a noi, per allietare il nostro Carnevale.
I cenci di Carnevale toscani, sono accompagnati in questo periodo anche dalle frittelle di riso, che si trovano fino a San Giuseppe in tutte le pasticcierie e panifici.
La ricetta che segue è di Paolo Petroni.
I cenci di Carnevale toscani
Ingredienti
- 300 g di farina bianca
- 50 g di zucchero semolato
- 50 g di burro
- 2 uova
- 1 bicchierino di Vinsanto
- 1 arancia
- 1 pizzico di sale
- 1 l di olio di semi di girasole per friggere
- q.b. Zucchero a velo o semolato io lo preferisco semolato
Istruzioni
- Impastare la farina con le uova, lo zucchero, il burro fuso, il Vinsanto, la scorza d’arancia e un pizzico di sale. Lavorare per una decina di minuti, fino ad ottenere un impasto liscio. Farne una palla e lasciarla riposare mezz’ora in frigo.
- Trascorso il tempo di riposo, riprendere la palla e tirare la sfoglia con il mattarello o con la macchina della pasta e tagliarla a losanghe lunghe 15 cm (io le faccio 10 cm perché più grandi sono più difficili da friggere) che andranno fritte in olio caldissimo.
- Man mano che i cenci saranno fritti, metterli a scolare su carta da cucina e polverizzarli di zucchero. Si possono gustare sia caldi che freddi e si accompagnano con il Vinsanto.