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Il Chianti un vino, un territorio

Da La Redazione
Il Chianti un vino, un territorio

Il Chianti è uno dei vini più famosi al mondo, si produce nell’area vocata tra Siena e Firenze nei comuni Gaiole, Radda e Castellina in Chianti, San Casciano, Tavarnelle Val di Pesa, Barberino Val d’Elsa, Castelnuovo Berardenga e Poggibonsi, ad una altitudine che va dai 250 metri di altitudine fino agli 800, con una impressionante variazione di suoli, dal calcare, al tufo, dal famoso galestro, alla roccia. E’ proprio questa diversità di terreni a dare al Sangiovese, il vitigno con il quale si produce il Chianti, tutte le sfumature che il vino assume nelle diverse zone, rendendolo espressione di ogni singola area.

Il Chianti un vino, un territorio

Per rendere sempre più particolari ed aderenti al territorio questo tipo di vini, i Chianti sono divisi in Annata, Riserva e Selezione.

Chianti Classico Annata

È un vino base, fresco, da bere entro pochi anni, che si distingue per estrema bevibilità, note di viola e amarene ed una buona vivacità. Non richiede affinamento in legno.

Riserva

È un vino più corposo e strutturato che ha bisogno dell’affinamento in botti di legno. Ha caratteristiche più complesse, un bouquet fine ma intenso, con spezie e ritorni terrosi che si intrecciano ad un frutto evoluto. Potenziale di invecchiamento di 6-7 anni, ma anche di più.

Chianti Classico Selezione

Nasce dall’esigenza di identificare e valorizzare zone vinicole più vocate, dove vengono prodotti vini di estrema finezza ed aderenza al territorio.

Comunque perché sia Chianti Classico deve avere il logo del Consorzio di Tutela del Chianti Classico.

Il Chianti un vino, un territorio

Tutto ciò, partendo da un vitigno comune, il Sangiovese. Secondo l’antica ricetta del barone Bettino Ricasoli, il Sangiovese in blend con Canaiolo, Mammolo e una piccola percentuale di Trebbiano, per addolcire il “carattere scorbutico” del Sangiovese. Nel 2006, l’uso del Trebbiano è stato abbandonato a favore dei vitigni internazionali (Merlot, Cabernet Sauvignon e Syrah). Da disciplinare, il Chianti Classico deve avere un 80% minimo di Sangiovese, un anno di affinamento. Il Chianti Riserva, stessi vitigni ma due anni di affinamento.

Cosa si mangia bevendo Chianti?

Una delle caratteristiche che ha reso famoso il Chianti è la sua capacità di abbinarsi al cibo. Il segreto è la sua freschezza che permette di accompagnarlo dalla carne al pesce. Quindi non solo fiorentina (anche se ovviamente è la morte sua!) ma anche sughi di pomodoro, grigliate, pesce “robusto” come acciughe e baccalà e naturalmente tutti i piatti della tradizione Toscana dalla ribollita al cacciucco, dal peposo alla trippa, dai pici al cinghiale.

Il Chianti un vino, un territorio

Foto di Sabrina Fattorini

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