Ancora oggi, passando davanti a Palazzo Marsili a Siena, in Via di Città al numero 132, torna in mente la leggenda della Rossellana. Una vicenda che sembra uscire da Le storie delle mille e una notte.
Siamo nell’aprile del 1543 e Margherita Marsili, detta la Rossellana, per via della capigliatura rossa, figlia di Nanni, dal palazzo nobiliare senese, viene mandata al castello di famiglia sulla costa maremmana, per assaporarne le meravigliose giornate primaverili.
L’assalto dei pirati
La fanciulla era nel fiore della bellezza, pelle candida, occhi azzurri, capelli rossi. Un giorno affacciandosi alla finestra vide avvicinarsi alla riva le navi dei pirati saraceni, che sempre più frequentemente compivano razzie, devastazioni e rapimenti, soprattutto di ragazzi che venivano venduti come schiavi sui mercati d’Oriente o fanciulle per gli harem dei potenti.
I pirati, capeggiati da Khair-el-Din detto il Barbarossa, in men che non si dica erano all’interno del castello, arraffando tutto ciò che poteva avere un valore. Naturalmente compresa la bella Rossellana, rapita davanti alla propria famiglia. Infatti il Barbarossa, si rese subito conto che la bellezza della ragazza era fuori dal comune e pensò subito che ne avrebbe ricavato un grande profitto vendendola al Gran Visir in persona. Così Margherita si ritrovò in Turchia tra le schiave di Solimano II detto il Magnifico.
Schiava del Sultano
La sua situazione era praticamente disperata. Era sola, schiava del sultano. Non poteva contare su nessun altro se non su se stessa. E così fece.
In poco tempo, riuscì a diventare la preferita del grande Solimano che si invaghì di lei al punto da farne non più una schiava ma una moglie. Ma per la Rossellana, essere una delle tante non era sufficiente e riuscì a trasformarsi nell’unica moglie, cosa più unica che rara in una cultura poligama.
La moglie di Solimano il Magnifico
Dalle nozze di Margherita con il Sultano, nacquero cinque figli e la Rossellana si adoperò perché avessero il miglior futuro possibile. Così come da abile stratega era riuscita a far fuori la concorrenza delle altre mogli, così fece con il primogenito del Sultano, figlio di un’altra moglie. Riuscì a mettere contro padre e figlio, fino al punto che Solimano non lo fece condannare a morte per tradimento. Così Selim, il primogenito della Rossellana, salì al trono del potente Impero Ottomano e sistemò ognuno dei fratelli in posti chiave strategici del potere.
Pare che la leggenda della Rossellana, termini a soli 37 anni dalla sua nascita, ma solo dopo aver scippato al Sultano il suo preziosissimo Impero, come risarcimento per il suo rapimento.
Molte sono state le senesi che si sono distinte nella storia e qui abbiamo già raccontato le storie di Pia dei Tolomei, Sapia Salvani. Ma non dimentichiamo Violante di Baviera, che anche se non originaria della città del Palio, seppe darle un grande slancio.