Il territorio senese è famoso in tutto il mondo per le sue terme, il benessere che sgorga dal sottosuolo. Note dall’antichità, già gli Etruschi ed i Romani ne conoscevano gli usi terapeutici. Le “Fontes Clusinae” furono raccomandate dal medico personale di Augusto, all’Imperatore in quanto rimedio “miracoloso” per rimettersi in salute. Pare che anche il poeta Orazio, fosse solito venire a fare i bagni termali in Valdorcia. Ci sono fonti termali di varia natura, per curare diverse malattie. Vediamo quali sono le principali, la loro storia e le patologie che ne traggono beneficio.
Bagni San Filippo – Abbadia San Salvatore
Nella seconda metà dell’800 le terme di acqua sulfurea-bicarbonato-alcalino-terrosa a 35° vengono ampliate e le acque usate per bagni caldi, docce e per bere. Si curano qui artriti, dolori nevralgici e reumatici, malattie della pelle, dello stomaco e dell’intestino.
Bagno di Petriolo – Monticiano
Erano così importanti che nel XIV sec. la Repubblica di Siena dopo averle dotate di una cinta muraria vi teneva un Soprintendente. Nel 1460 in occasione della visita del Papa Pio II (originario di Pienza), vennero costruite le vasche per l’immersione alimentate da acque solfuree. Vasche che risultarono molto pratiche ed efficaci per la cura di dolori artritici e reumatici.
Terme di Rapolano
Già conosciuti dal XIII sec. il Bagno Caldo di San Giovanni Battista era lo stabilimento più importante, il Bagno Caldo della Querciolaia comprendeva vari bagnetti e un albergo e diventò famosissimo, quando Giuseppe Garibaldi vi si recò per curarsi la ferita d’Aspromonte. Il Bagno Temperato di San Giacomo era dotato di pensione e il Bagno di Armaiolo costruito nel ‘700 e abbellito nel corso del XIX sec. mostra bagnetti di marmo e sale per le docce. L’acqua delle Terme di Rapolano è sulfurea-bicarbonato-calcica sgorga alla temperatura di 39° ed è indicata per la cura di malattie reumatiche, artritiche e dell’apparato respiratorio.
Bagno Vignoni – S. Quirico d’Orcia
Era conosciuto già in epoca romana, ma nel Medioevo, diventa un luogo molto frequentato, grazie alla sua vicinanza alla Via Francigena, da gente comune e non: infatti vi si recò Santa Caterina e nel 1490 anche Lorenzo de’ Medici.
Le acque sgorgano in una grande vasca al centro del borgo, oggi non più balneabile sono ricche di cloruro di sodio, carbonati di calcio e ferro, solfati di calcio, di magnesio, di sodio, hanno una temperatura media di 51° e sono utilizzate per la cura di reumatismi, versamenti, artrosi e malattie della pelle.
Terme di Chianciano
I bagni di Sant’Agnese o Sellena, dall’XI secolo sono proprietà dei Vallombrosani, poi dei Camaldolesi. La loro importanza fu tale che il Comune nel 1320 li cinse di mura fortificate. Le 3 sorgenti principali, hanno caratteristiche molto diverse tra di loro. L’acqua Santa è utilizzata come bevanda per le malattie dell’apparato biliare, l’acqua Santa Agnese o Sellena per balneazione nella cura delle malattie della circolazione. Mentre l’acqua della Strada invece per malattie dello stomaco e delle vie urinarie.
Le terme, il benessere sgorga dal sottosuolo in moltissime località territorio senese con caratteristiche diverse, ma tutte col proprio fascino. Non resta che sperimentarne i benefici!