Radicondoli è un paese nella campagna senese famoso a partire dal Medioevo per i “panni lani” cioè per la produzione di tessuti di lana.
La storia
Il territorio comunale di Radicondoli, è ricco di testimonianze che attestano presenze etrusche e romane. In seguito anche i Longobardi, lasciarono le loro tracce. Ma fu durante il Medioevo che questa zona divenne una delle più ricche della diocesi di Volterra.
La posizione di Radicondoli fu strategica. A metà strada tra i domini volterrani e la parte più ricca e preziosa delle Colline Metallifere. Area che fin da epoche remote ha ospitato impianti per lo sfruttamento della geotermia.
Fu accettata sul territorio la presenza di “hospitales”, cioè di alloggi per dare ristoro ai pellegrini. Qui transitavano numerosi viaggiatori sull’asse viario che collegava Val di Cecina e Valdelsa, con la parte meridionale delle colline metallifere.
Il castello fu edificato dal VII al IX secolo. Poi passò sotto il dominio dei vescovi di Volterra, così come Castelvecchio. Nel 1221 la Repubblica di Siena, sottomise Radicondoli e Belforte, sottraendoli a Federico II.
In seguito, il castello divenne proprietà Aldobrandeschi di Santa Fiora, una famiglia aristocratica che ebbe numerosi feudi nella zona dell’Amiata e in Maremma.
Nel Medioevo l’economia locale era molto fiorente, con diversi settori di artigianato come calzolai e fabbri. Naturalmente erano molto praticate l’agricoltura, la selvicoltura e l’allevamento, nei dintorni del castello.
A partire dal XIV secolo, vi è anche una importante corporazione di lanaioli
Radicondoli e i “panni lani”
L’attività di lavorazione della lana, ebbe inizio con una produzione tessile casalinga per ottenere “panni lani” di uso comune. In seguito si sviluppò in forma imprenditoriale, contemporaneamente allo sviluppo dei centri urbani di Radicondoli e Belforte. Luoghi che nel XIV secolo divennero importanti centri dell’artigianato tessile della Repubblica di Siena. L’attività laniera fu regolata dallo statuto del 1308.
Di questa importante lavorazione restano tracce nella struttura architettonica di Radicondoli. Qui alcune case presentano un doppio portale ad arco e conci di pietra le cui aperture davano accesso alla bottega e all’abitazione.