San Gimignano, uno dei borghi più belli del mondo, dove il tempo sembra essersi fermato, come si fosse congelato nel Medioevo il paese intero e magicamente fosse stato riportato ai giorni nostri.
Le origini
Il nome San Giminiano potrebbe derivare dal nome del vescovo di Modena (Geminiano) che secondo la leggenda, durante le invasioni barbariche salvò la città dalla minaccia di Totila, apparendo miracolosamente sulle mura.
Leggende a parte, il territorio di San Gimignano fu abitato fin dalla preistoria e in periodo Etrusco, si consolidarono gli insediamenti che continueranno a prosperare in periodo ellenistico, spostandosi dalla sommità al fondovalle vicino al corso dei fiumi.
La via Francigena
Nel 998 San Gimignano era ancora un villaggio attraversato dalla Via Francigena, aperta dai Longobardi e divenuta nel Medioevo, la strada principale che dalla Francia portava a Roma. Grazie a questo passaggio di pellegrini e viandanti, la città prosperò e divenne una delle principali aree di sosta.
Nel 1199 San Gimignano, ormai cresciuta, si dichiarò libero comune e si arricchì con la produzione dello zafferano e della Vernaccia, con il commercio di lana ed il prestito ad usura. Anche il numero di abitanti crebbe notevolmente, fino a raggiungere nei primi anni del ‘300 a circa 13.000 persone e la città occupava l’intera area dell’odierno centro storico.
Nel 1282 il governo del comune, promulgò una legge che impediva di abbattere le vecchie case, se non per costruirle più belle e dal quel momento, per un secolo, fu un continuo fiorire di torri. Le principali famiglie della città, fecero a gara per sfoggiare torri sempre più alte, simbolo di ricchezza e potere. Nel periodo di massimo splendore della città, sembra che fossero 72.
La peste nera
Ma la peste del 1348 decimò la popolazione e iniziò così la decadenza della città all’ombra della dominazione fiorentina. Lo spopolamento che portò ad una grave crisi economica e la perdita dell’autonomia politica, fecero sì che San Gimignano, restasse come congelata dal punto di vista dello sviluppo architettonico. Le torri crollarono o vennero “scamozzate”, i palazzi si rovinarono e non si costruì niente di nuovo, le opere murarie per alcuni secoli furono semplici manutenzioni. Nel Quattrocento, in città operarono alcuni grandi pittori come il Ghirlandaio, Benozzo Gozzoli e Benedetto da Maiano, ma rari interventi architettonici.
La peste del 1631
Nel 1631, un’altra peste trasformerà San Gimignano in uno dei luoghi più poveri del Granducato di Toscana con solo 3.000 abitanti. Poi finalmente nel 1700, anche grazie alle riforme agricole, San Gimignano tornerà a crescere. Verso la metà dell’Ottocento, si inizierà il recupero di molti palazzi e nel secolo successivo, inizia il turismo culturale, che porterà nuova linfa vitale alla città, portando il numero degli abitanti a 10.000 nel 1948.
Oggi il Comune di San Gimignano ha circa 8.000 abitanti e vive di agricoltura grazie alla produzione della Vernaccia D.O.C.G. e di turismo, dato che ospita ogni giorno migliaia di persone, nel suo centro storico, dichiarato dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità. I turisti di tutto il mondo vengono ad ammirare il Medioevo “congelato” urbanisticamente e architettonicamente dai secoli e dalla decadenza.