La Giostra del Saracino di Sarteano, è un gioco antico che era destinato alle festività religiose o alle visite dei personaggi importanti. Oggi invece si fa ogni anno ed è un fortissimo richiamo turistico.
La tradizione di questo gioco è molto antica, affonda le sue radici nel XIV secolo dagli antichi e sanguinosi tornei cavallereschi che si trasformarono in seguito in giochi popolari.
La Giostra del Saracino di Sarteano è un gioco equestre che rievoca la lotta dei cavalieri contro il predone arabo (il Saracino) che per secoli terrorizzò con le sue scorrerie le popolazioni cristiane.
Nella rappresentazione il “nemico” è una statua di legno, a mezzo busto, piazzata su un supporto che la rende girevole. I giostratori di Sarteano sono divisi in 5 contrade durante la sfida: Sant’Andrea con i colori rosso e azzurro, San Bartolomeo con i colori bianco e viola, San Lorenzo con i colori bianco e rosso, San Martino con i colori bianco e azzurro e Santissima Trinità con i colori giallo e viola.
La gara si svolge con i cavalieri che si lanciano a galoppo contro la statua del Saracino. L’obiettivo è cercare di infilare con l’asta, durante la corsa, un anello del diametro di 6 cm posto sullo scudo. Chi ci riesce realizza un punto, chi sbaglia o colpisce con l’asta lo scudo riceve una simbolica punizione. Dal mazzafrusto, applicato sul braccio teso della statua che gira repentinamente, parte un colpo.
Lo spettacolo è entusiasmante, sia per l’abilità dei giostratori a cavallo, sia per i pittoreschi costumi dei figuranti. Un tempo si praticava insieme ad altri giochi come ad esempio “il Gioco della Prugna”, una specie di lotta a squadre che si teneva il 16 agosto in occasione della Festa di San Rocco.
Il clima della Giostra si scalda già alcuni giorni prima, quando in piazza, viene trasportata la terra e vengono montate le tribune. Il momento più alto arriva il 15 agosto, con il suggestivo Corteo Storico con i Priori, i Capitani a cavallo, le Dame, i Cavalieri, le Ancelle, i Musici, gli Armigeri, gli Sbandieratori, i Tamburini, le Chiarine, il Carroccio trainato dai buoi, i Giostratori, i Palafrenieri. Segue il saggio di abilità con la bandiera, da parte degli Sbandieratori di ciascuna Contrada. Poi la benedizione dei Giostratori e dei cavalli, la lettura del Bando ed infine la fatidica frase: …e senza porre più mora alcuna si dia cominciamento alla Giostra…
A questo punto, la piazza esplode con un tifo da stadio e i Giostratori, si lanciano uno dopo l’altro contro il Saracino. Si contendono la vittoria al suono delle stoccate, mirando all’anello. Vince chi prende più anelli su 5 batterie. Alla contrada vincitrice va il palio dipinto ogni anno da pittori legati alla città.