Poco dopo Rosia, nel comune di Sovicille, lungo la Strada statale 73 Senese Aretina, c’è un ponte di origine romana: il ponte della Pia. Collega le due rive del torrente Rosia ed era in passato un punto di collegamento importante della via Massetana. La prima costruzione è di origine romana, fu poi ricostruito, intorno all’anno Mille, per permettere di raggiungere l’eremo di Santa Lucia, situato a poca distanza.
Secondo la tradizione, il ponte costituito da una sola arcata, deve il suo nome ad un personaggio del canto V del Purgatorio dantesco. La giovane, pare fosse una Tolomei, moglie di Nello d’inghiramo Pannocchieschi, signore di Castel di Pietra, nei pressi di Gavorrano. Pia sarebbe passata da qui per andare in sposa a Nello, già infelice per il matrimonio combinato per interesse delle famiglie.
Nel Purgatorio dantesco
Dante la ritrae nella Commedia, perché sicuramente la eco dell’efferato omicidio di cui la giovane fu vittima era giunto fino a Firenze. Il marito la gettò dai bastioni del Castel di Pietra.
“Deh, quando tu sarai tornato al mondo / e riposato della lunga via, / seguitò il terzo spirito al secondo, / ricorditi di me, che son la Pia; / Siena mi fè, disfecemi Maremma: salsi colui che innanellata pria, /disposando, m’avea con la sua gemma”.
Dalla narrazione dantesca alla storia
Qui ai fatti storici si incrociano vari tipi di storie leggendarie. Secondo la tesi più accreditata Pia, apparteneva alla famiglia Guastelloni di Siena, nobili e banchieri. Rimase vedova di Baldo d’Aldobrandino de’ Tolomei. La famiglia la costrinse ad un secondo matrimonio d’interesse, Nello dei Pannocchieschi, che erano proprietari di gran parte della Maremma. Nello, era il signore del castello della Pietra, luogo dell’omicidio di Pia.
Le versioni sulla sua morte si dividono: alcune vogliono che ella non potesse dare eredi a Nello e per questo la fece eliminare da gente di sua fiducia. Un’altra versione racconta che Nello, si era innamorato di un’altra, Margherita degli Aldobrandeschi e per questo, avrebbe fatto precipitare la moglie dai bastioni del Castel di Pietra, cercando di farlo passare per un incidente.
La realtà dei fatti
Recentemente c’è stata una scoperta. Si è stabilito che in realtà la Pia provenisse dai Malavolti e fosse andata in sposa al signore di Prata, un piccolo vassallo degli Aldobrandeschi, di nome Tollo. Probabilmente il matrimonio serviva a suggellare un patto di espansione di Siena verso la Maremma. Il poveretto fu assassinato sul sagrato della chiesa dai suoi tre nipoti, distruggendo i piani senesi e segnando un destino di morte anche per la consorte.
Il fantasma
Per questa fine tragica subita, pare che il fantasma di Pia de’ Tolomei appaia sul ponte nelle notti di luna piena, completamente vestito di bianco, e che lo attraversi senza toccare terra.
Da visitare
Il ponte è ancora lì, intatto, percorribile a piedi ancora oggi, con cautela, perché manca di protezioni. Scavalca il torrente Rosia proprio al confine tra i comuni di Sovicille e di Chiusdino, spesso in secca nei mesi estivi. Nei mesi invernali, nei periodi più freddi la poca acqua che scorre sotto il ponte è spesso ghiacciata e crea uno scenario davvero fiabesco.